QUINDICI ANNI DI ATLETICO !

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venerdì 7 dicembre 2007

L’Isola – A.D.C. San Polo 6 – 1

FORMAZIONI

Atletico dè Cenci San Polo Checcarini, Maccari (60’ Locci C.), Roggi (60’ Picinotti), Rossi, Mafucci, Fazzi, Sarrini, Poggiaroni (55’ Acciai), Coli, Fratini, Cecconi F. (75’ Locci R.)
L’Isola Roger Federer.

COMMENTO ALLA PARTITA

Venerdì nero per l’Atletico dè Cenci San Polo che sul sintetico di Le Caselle incassa una sconfitta di dimensioni tennistiche che mette in evidenza lacune non solo tecniche, ma soprattutto fisiologiche. Non possano infatti sfuggire i sintomi di una malattia mentale rara che colpisce chiunque indossi una maglia della squadra arancione da 10 anni a questa parte.
Diagnosi: si tratta della patologia nota come “Stress da big o presunta tale”.
Effetti disastrosi: carenza assoluta di personalità, insicurezza collettiva, vuoti mnemonici di carattere astronomico, mania di persecuzione e infine rassegnazione cosmica.
Storia della patologia: Non sarà certo sfuggito agli osservatori più attenti come anche in passato tutte le volte in cui l’Atletico va ad affrontare una squadra ritenuta più forte non abbia mai giocato veramente e più o meno inconsciamente sia sempre scesa in campo con la bandiera bianca in mano. In passato era già successo con Ceciliano, Cavallino, Gragnano, Banco Latino e via discorrendo per fare solo degli esempi. A fine partita le spiegazioni (melius gli alibi) sono sempre le stesse “sono nettamente più forti”, “il campo era troppo grande”, “c’hanno un attaccante fortissimo”, insomma, sempre le solite balle.
Le Big o presunte tali erano e sono squadre che sicuramente avevano ed hanno qualcosa in più dell’Atletico, ma prima di prendere per buoni quegli alibi ci dobbiamo chiedere collettivamente e con estrema umiltà: ho fatto tutto quello che dovevo fare? ho fatto tutto quello che so fare? Mi sono impegnato come la settimana precedente? Ho aiutato il mio compagno in difficoltà? Dopo questa serie di domande di carattere generale di tipo fondamentale ne seguono altre cento di carattere più particolare che non sono altro che una specificazione delle precdenti: Ho stretto quando dovevo stringere? Ho pressato come le altre volte? Mi sono allargato per ricevere un passaggio dal portiere? Ecc. ecc. In sostanza il giocatore dell’Atletico non fa mai l’analisi giusta: perché preferisce guardare agli altri, ma mai dentro sé stesso. Anche se a caldo gli sembrerà di aver messo lo stesso impegno della settimana precedente, nel 90% dei casi non è proprio così. Applicando questa teoria all’ultima partita e vediamo cosa dicono i numeri. Prima di questa, nonostante i tre punti di differenza in classifica, più o meno Atletico ed Isola avevano stessi goal fatti e stessi goal subiti (15/12 contro 14/14) dopo sembra che ci sia un abisso. Passiamo alle 4 precedenti partite dell’Isola e confrontiamo i risultati, considerando che le stesse squadre sono state affrontate dall’Atletico, più o meno ad una distanza di una settimana: Pieve al Toppo 2-0 2-1 Bar Le Fonti 2-4 0-1 Anghiari 2-0 1-0 Gagliarda 3-1 1-1 a ben vedere non sembra esserci una differenza come tra alieni e terrestri (cosa che, per inciso, a qualcuno sembrava esserci venerdì sera e cosa peggiore sabato, a mente fredda).
Che la questione sia solamente psicologica è dimostrato da tanti altri fattori per esempio dieci anni fa, quando ancora eravamo degli apprendisti calciatori, eravamo convinti che a fare la differenza nelle nostre partite era il Pavone. Con tutto il rispetto, Francesco Pavone è stato un onesto pedatore, ma nulla di più, ma nella nostra (rectius vostra) testa costui era il risolutore dei problemi tecnico tattici della squadra e non vi accorgevate che con lui in campo facevate (sempre Voi) molto di più. Pertanto sono sempre più convinto che il problema, venerdì, come altre volte in passato in occasione di queste partite particolari, sia da ricercarsi solo ed esclusivamente nella nostra testa che ci inibisce collettivamente ed impedisce a tutti di mettere quel cuore e quella volontà che deve caratterizzare in ogni partita dell’Atletico che è fondamentale per permettere all’Atletico di lottare con le Grandi o quanto meno di provare ad accorciare quel gap esistente sulla carta.
Prognosi: esamino di coscienza, e ripetere almeno tre volte prima della partita “sono undici come noi, voglio e posso vincere con tutti, io c’ho le palle più grosse di tutti loro messi insieme”. Tornando ai numeri se il decorso della malattia è in crescendo sabato col Piazza Grande si perde 18 a 1 se il nostro fisico reagisce agli stimoli ce la giochiamo. “Ai posteri l’ardua sentenza”.

VOTI AI GIOCATORI

Checcarini: Voto 6 come le pappine che purtroppo rimedia al suo esordio con la maglia arancione, assolutamente incolpevole in almeno 5 reti, ne regala 1, ma ne salva almeno un paio.
Mafucci: Voto 5 forse sentiva la tensione del match, non entra mai in partita e non si sentono le urla che di solito invia ai compagni. Sotto Tono
Fratini: Voto 5,5 offre spunti sempre interessanti sulla fascia destra dove si propone con costanza effettuando traversoni a ripetizione, ancora poca cosa in fase di non possesso.
Rossi A.: Voto 5 qualche intervento da Ruspa, ma dalla sua parte si passa senza biglietto. Maschera.
Maccari: Voto 5 mai lucido in fase difensiva e troppo sbrigativo nella fase d’impostazione, più che un Pendolino oggi sembra la Freccia del Sud, sempre in ritardo.
Locci C.: Voto 6 il padre eterno non gli ha certo dato piedi raffinati, ma almeno la voglia di giocare non gli manca mai
Sarrini: Voto 6 imposta come solo lui sa fare, cioè male, si accende a intermittenza, ma almeno segna il goal della vittoria con un pregevole tocco sotto porta. Goleador dai piedi a banana.
Poggiaroni: Voto 4,5 non ne combina mai una giusta. Prossimo al trasporto.
Acciai: Voto 6 un appoggio al portiere di testa, molte sponde, tanta precisione quando entra però è troppo tardi. almeno ci mette la testa.
Roggi: Voto 5 sembra un pulcino alle prime armi eppure di esperienza dovrebbe averne. Catatonico.
Picinotti: Voto 6 la partita è ampiamente compromessa quando entra, non commette drammi né incanta. Va bene così.
Fazzi: Voto 5 parte benino, poi s’innervosisce e piano piano si defila dalla partita preferendo studiare la pista delle macchinine che continuare a giocare. Alonzo
Cecconi: Voto 5 ci si aspetta sempre qualcosa di sensazionale da lui, ma stavolta proprio non c’è neanche un tiro da metà campo. Chi l’ha visto?
Locci R.: S.V. esordio in eccellenza. Che culo!
Coli: Voto 6 la condizione non è certo quella delle prime partite e si vede, ma almeno ci mette il cuore ed è l’unico attaccante ad impiegare seriamente il portiere avversario anche se sul 4 a 1.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Premessa:
la seguente non vuole essere assolutamente polemica.
Egregio Mister, quando venerdì la barchetta stava affondando, tu dove eri?
Eri forse tu a guardare le macchinine?
Dopo 40' e 4 reti subite, tu cosa hai fatto? Un bel discorsetto demoralizzante che ci ha fatto tornare in campo ancora più depressi di quando ne eravamo appena usciti e basta...
Sinceramente l'equipaggio (tutto) si aspettava qualcosa di più dal suo eterno capitano; invece la sensazione è stata quella di abbandono e quasi di scherno.
La tua teoria basata anche sui risultati riportati dall'Isola prima di noi poi, fa acqua dappertutto in quanto tutti noi sappiamo che ogni partita fa storia a se...
Ci sarebbero tante cose ancora da dire ma anche io lavoro e internet a casa non l'ho :)
Non voglio giustificare la mia prestazione e tantomeno quella dei miei compagni ma quando si perde così anche l'allenatore non ha molti alibi da sprecare ed io, purtroppo non ho visto cospargerti il capo con la cenere.
Fattelo anche tu un esamino di coscienza e poi facci sapere cosa ti ripeti per 3 volte prima dell'inizio della partita.

Anonimo ha detto...

..ho segnato il goal della vittoria?? Grande!!!
è nato prima l'uovo o la gallina?
siamo entrati in campo demotivati e loro, che qualcosina in più di noi ce l'hanno, ne hanno beneficiato, oppure loro sono più forti e noi abbiamo giocato un pochino peggio di quello che sappiamo fare e il risultato si è ingigantito??
poi ci sarebbe sempre quel quesitino sul sesso degli angeli e sulla nascita dell'universo... Fatemi sapere!!

Anonimo ha detto...

Credo che il Sarro abbia detto delle cose intelligenti (quindi, gliele hanno suggerite e non sono farina del suo sacco).
1- A bocce ferme, probabilmente loro sono un po' (non molto) più bravi di noi;
2- Le dimensioni del campo, stavolta ci hanno giocato contro (nel senso che altre volte vedi Pieve al Toppo e Gagliarda, invece, ci erano state favorevoli);
3- Noi abbiamo giocato peggio del nostro solito;
4- Loro hanno sbagliato poco o nulla;
5- Le caratteristiche di alcuni nostri giocatori non erano adatte a contrastare gli avversari che erano in quelle zone di campo (nella pallacanestro li chiamano match-up). Per esempio credo che gli stessi nostri difensori con gli stessi loro attaccanti, ad Albergo faranno una partita completamente diversa (è solo un esempio!).
6- Non dimentichiamo che avevamo fuori alcuni giocatori che (senza offesa per nessuno dei presenti) possono essere molto utili se non difficilmente sostituibili
Detto questo mare di ovvietà, è bene che tutti si rendano consapevoli e colpevoli di ciò che è successo: chi ha giocato tanto, chi ha giocato poco, chi non ha giocato affatto, chi ha guardato. Ognuno, con ogni probabilità ha qualcosa da rimproverarsi. Ciò che veramente importa però è:
1- capire ciò che ognuno di noi ha sbagliato singolarmente. Per fare questo non c'è bisogno nè di romanzine ne di psico-analisi di gruppo, ognuno se lo può fare a casa propria in poco tempo.
2- impegnarsi fin dalla prossima partita e dimostrare (a noi stessi, non ad altri) che l'ultima sconfitta è stato un episodio isolato (che purtroppo ci può sempre stare).
P.S.: probabilmente sarò uno dei pochi a pensarlo, ma preferisco perdere 6-1 e uscire dal campo scocciato ma in pace con i miei compagni, piuttosto che vincere 6-1 e finire a cazzotti negli spogliatoi per un fuorigioco fatto male...

Anonimo ha detto...

Io questi dieci anni nell'atletico me li sono fatti tutti e queste frasi e queste discussioni le ho sentite fin troppe volte. Ormai i nostri limiti sono ben noti a tutti e in accordo con il mister penso che sia inutile piangerci sopra. Una cosa ha sempre fatto risorgere questa squadra.. il gruppo ! Cerchiamo di divertirci e di giocare come un gruppo di persone che vogliono giocare assieme, sacrificandosi l'uno per l'altro.. i risultati arriveranno ! Certo.. sono ben conscio che non possiamo vincere il campionato... come non può farlo la fiorentina per intendersi.. ma molti di noi anche nei momenti più avidi di risultati sono rimasti attaccati alla squadra perchè comunque si volevano divertire.. continuiamo a divertirci sapendo che se si vince ci si diverte ancora di più!

Anonimo ha detto...

Attenzione stasera ai Mismatch...

Anonimo ha detto...

....se l'udinese dopo lo 0 a 5, subito in casa col napoli, si fosse fatta tutti questi problemi di certo non serebbe al 4° posto in classifica!

Anonimo ha detto...

CHI L'HA DETTO ATTENTI AI MISMATCH:
DAN PETERSON?

Anonimo ha detto...

ma nel gergo calcistico cosa cazzo vuol dire ???

Anonimo ha detto...

...approposito... ma chi cazzo l'ha detto che il pavone era la panacea di tutti i mali ???